Categoria: Rivista Online - Edizione - Agosto 2016

Ci stiamo riempiendo la bocca di Golpe, ma di Golpe non si tratta piuttosto bisogna indicarlo con le parole giuste, ritengo che sia un attentato alla democrazia quanto successo il 15 di luglio in Turchia. Sembrava di assistere al Golpe del paese delle banane, inefficienza, disorganizzazione e scarsa strategia militare messa in campo, già da questo si poteva capire che non era un colpo di stato ma un risiko politico studiato nei minimi dettagli, strumento usato da Erdogan per rafforzare il suo potere totalitario che punta al controllo delle istituzioni democratiche del paese. In tutto questo pero io vedo la parte positiva, se Erdogan ha bisogno di fomentare gli odi religiosi per mantenere il controllo del governo, questo mi fa capire che Erdogan è un uomo debole e solo e quindi facilmente attaccabile. Diceva bene l'uomo che traghettò la Turchia verso la democrazia e il laicismo, Ataturk, il padre della Turchia moderna: "Il mio popolo impararerà i principi della democrazia, i dettati della verità e gli insegnamenti della scienza. Ognuno ha la libertà di ado­rare chi vuole a condizione che non interferisca con la razionalità e che non agisca contro la libertà dei suoi si­mili". Parole che per la prima volta si sentivano in un paese islamico. Ma di quei principi laicistici di Ataturk, è rimasto ben poco. Nelle piazze abbiamo assistito all'ennesima sceneggiata del regista Erdogan, in tanti sono scesi in piazza per festeggiare la vittoria contro i golpisti invisibili e la democrazia, ma di quale democrazia si parla di quella erdoganizzata ad uso e consumo personale? Democrazia che limita la libertà di stampa, arresta i giornalisti e ogni persona che ostacoli le decisioni prese dal suo regime, quella che controlla la TV e i telegiornali, quella che sopprime le minoranze etniche, o come abbiamo assistito in questi giorni giustizia brutalmente soldati e persone. Quello che mi indigna di fronte alle barbarie che continuano in Turchia, nessun leader della UE ha preso posizioni, nessuna rimostranza, nessuna condanna, ho assistito alla peggiore delle ipocrisie nella persona del Cancelliere Angela Merkel principale rappresentate della UE, la signora, che recentemente ha sottoscritto accordi economici miliardari con Erdogan, si è permessa di dire "sono contenta e rassicurata dalla vittoria della democrazia in Turchia". Complimenti Merkel ti sei prostrata al califfo a 90° pur di non veder annullare i contratti miliardari stipulati nel tuo recente viaggio, questo non è agire da Statista ma da mera prostituta. Grazie alla tua ipocrisia, la UE continua a finanziare profumatamente il Califfo, e non facciamo le santarelle, quel denaro finisce nelle tasche dello Stato Islamico e non facciamo finta di non saperlo. Doppia ipocrisia da parte dell'Europa, da una parte condanna il califfato dall'altra lo sostiene finanziando Erdogan. I leader europei sono dei pupazzi in mano al califfo che decide e distrugge a suo piacimento, sapendo di confrontarsi con una UE divisa e litigiosa. Come può pensare la UE a candidare la Turchia tra i prossimi paesi membri? La crisi econo­mica e l’ondata di finti migranti gestita dalla Turchia, hanno messo in ginocchio dal punto di vista economico e culturale questa Europa fragile e impreparata. Il suo atteggia­mento passivo e impotente di fronte ad abusi e soprusi della Turchia la pone nei confronti della Turchia debole e accondiscendente. La politica repressiva e autoritaria di Erdogan è intollerabile, di cosa si rallegra la Merkel e i suoi maggiordomi europei, c'è poco da rallegrarsi per la vittoria della democra­zia. In questa situazione di subalternità la UE non può che aspettarsi flussi sempre maggiori di migranti se decide di tagliare i finanziamenti alla Turchia. Questo si chiama "ricatto" ma alla Merkel poco interessa, lei pensa solo ai contratti stipulati per decine di Mld di Euro. Quando i leader europei inizieranno a difendere i valori della nostra civiltà pesantemente attaccati? Basta sig.ra Merkel con questo teatrino di tolle­ranza e cecità. Difendiamo i nostri veri va­lori e smettiamola di versare aiuti e contributi insensati a chi se non fermato in tempo minerà la nostra civiltà se non peggiò la sostituirà. 

 

Maurizio Compagnone

Opinionista