Categoria: Rivista Online - Edizione - Febbraio 2016

"Con estrema sorpresa abbiamo constatato che il Ministero degli Esteri ha dirottato un ulteriore taglio di circa 2,6 milioni sulle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri (missione 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, ndr) al capitolo 3153 riguardante i  contributi per la diffusione della lingua e cultura all'estero e che comporta una riduzione complessiva di circa il 50% rispetto alle risorse del 2015". E' quanto scrivono in una nota i senatori di maggioranza Claudio Micheloni (PD), Aldo Di Biagio (AP), Renato Turano (PD), Francesco Giacobbe (PD) e Fausto Longo (PSI). 
La Legge di Stabilità, già in prima lettura al Senato, presentava un taglio di € -3.293.248, poi azzerato ed incrementato con l'approvazione di un emendamento di € 3.400.00 e "proprio per questo, l'ulteriore riduzione di 2,6 milioni appare di una gravità assoluta". "Per avere chiarezza e spiegazioni - sottolineano i senatori - abbiamo presentato un'interrogazione urgente al Ministro Gentiloni dal quale ci aspettiamo una precisa relazione tecnica e politica su quanto accaduto". 
 
Roma, 2 febbraio 2016 
 
Interrogazione al Ministro Gentiloni
 
Interrogazione urgente a risposta orale in commissione Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per sapere, premesso che: 
La cultura Italiana nel mondo ad oggi é fattore di interesse strategico che aiuta l'export dei nostri prodotti in tutto il Mondo;
Lo studio della lingua e cultura italiana rimane uno dei legami delle nostre comunità all'estero con la madre patria;
il capitolo 3153, contributi per la diffusione della lingua e cultura all'estero, nel corso dell'ultima legge di stabilità, in prima lettura in Senato presentava un taglio di € -3.293.248; taglio azzerato ed incrementato con l'approvazione di un emendamento di € 3.400.00;
ulteriore taglio di circa 2,6 milioni riferito alle riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri missione 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie scopriamo oggi ricadere in un ulteriore taglio al capitolo 3153 e che se sommato al suddetto taglio, poi azzerato, rappresentano la riduzione di circa del 50% delle risorse del 2015 esattamente in linea con le politiche di tagli subiti (circa il 70%) negli ultimi anni;
la rimodulazione dei suddetti stanziamenti si collocano in un percorso di ridimensionamento esponenziale dal 2008 che è stato possibile contenere soltanto con interventi emendativi ad hoc tesi a salvaguardare quanto possibile, consapevoli della gravità in termini culturali, sociali e di potenzialità del nostro Paese che tali misure potevano comportare; appare opportuno segnalare che siffatto ridimensionamento, si colloca in un momento particolarmente delicato per il sistema formativo italiano oltre confine, in ragione della carenza di offerta formativa determinata dalla soppressione di diverse cattedre oltre confine da parte del ministero, ma che è stata efficacemente compensata dall’intervento degli enti gestori che hanno provveduto a rilevare i corsi lasciati scoperti: così come evidenziato anche da coordinamento degli enti gestori in Svizzera, a titolo di esempio, nel 2015 questi hanno rilevato circa 250 corsi rimasti scoperti a seguito della soppressione di 29 cattedre ministeriali pur di garantire una continuità formativa di cui vi è una domanda crescente;
la suddetta dinamica di “compensazione formativa” tratteggia uno scenario di profonda precarietà operativa che andrebbe a determinarsi, con maggiore forza, qualora si dovesse assistere ad una decurtazione così cospicua delle risorse del competente capitolo di bilancio; non si può trascurare il fatto che il citato ridimensionamento potrebbe condurre alla soppressone di centinaia di corsi con tutti i riverberi che tale dinamiche andrebbe ad innescare sia sul fronte occupazionale, considerando il numero di licenziamenti tra addetti ai lavori e docenti, sia sul fronte culturale e formativo con il venir meno della possibilità in capo agli studenti di poter proseguire i propri corsi in lingua italiana; a tal riguardo si registra in questi giorni una forte mobilitazione del Coordinamento degli enti gestori in Svizzera, operanti dunque nel comparto direttamente colpito dagli aggiustamenti operati dal Mef, che invita in primis il Governo a rivedere le scelte operate sul versante delle potenzialità di
cui al capitolo 3153 in ragione del forte nocumento che tali scelte comporteranno sul fronte dell’offerta culturale italiana;
a fronte di tali considerazioni è necessario comprendere se tali rimodulazioni in riferimento al capitolo 3153 siano conseguenza di una decisione di indirizzo politico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale o se si sia trattato di una valutazione di carattere tecnico operata dall'amministrazione dello stesso Ministero, in ogni caso tale indirizzo politico non è stato comunicato e discusso nelle sedi competenti;
si chiede di sapere :
quale siano le motivazioni poste alla base della scelta di ridurre il capitolo 3153 della tabella 6 del MAECI, quali iniziative il Ministro interrogato intende intraprendere al fine di superare le criticità determinatesi con l’obiettivo di garantire la continuità formativa del nostro Paese e della diffusione della lingua e cultura italiana all’estero già fortemente vessata dai ridimensionamenti di bilancio operati nel corso delle ultime leggi di stabilità.
 
Interrogazione formulata da:
 
Claudio Micheloni
Aldo Di Biagio
Francesco Giacobbe
Renato Guerino Turano
Fausto Guilherme Longo