Categoria: Rivista Online - Edizione - Luglio 2016

 

(Bologna, 7 Luglio 2016). Nonostante l’andamento climatico anomalo, con temperature particolarmente elevate nel periodo estivo che hanno ridotto la produttività degli ortaggi e della frutta, la congiuntura economica ancora molto difficile, con disoccupazione alta e consumi bassi, e le tensioni geo-politiche in atto in alcuni Paesi tra cui soprattutto la Russia, Apo Conerpo ha chiuso il 2015 con un bilancio positivo.

In questo scenario, infatti, la produzione del più grande gruppo europeo dell’ortofrutta fresca è rimasta praticamente stazionaria sui livelli del 2014, attestandosi di poco sotto quota 1.050.000 tonnellate (-0,86%) mentre il fatturato ha sfiorato i 703 milioni di euro, facendo registrare  un incremento del 4,3% sull’anno precedente e superando per la prima volta i 700 milioni di euro. “Si tratta di dati soddisfacenti e in contro tendenza  rispetto al contesto generale – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi – che testimoniano chiaramente la validità delle scelte effettuate dal Gruppo, incentrate sulla valorizzazione delle proprie filiali commerciali (Alegra, Brio, Naturitalia, Opera, Valfrutta Fresco) e sulla ricerca dei canali commerciali maggiormente remunerativi”.

In una situazione caratterizzata da una sostanziale stabilità delle produzioni frutticole, un incremento del pomodoro destinato all’industria di trasformazione ed una diminuzione delle altre produzioni orticole e delle patate, nel 2015 Apo Conerpo ha registrato un aumento dell’1,94% dei volumi di frutta conferiti dai soci, che hanno superato le 403.000 tonnellate, con indice però negativo per albicocche, ciliegie, nettarine e susine ed incrementi per kiwi, pere, kaki, castagne e marroni. Per quanto concerne il pomodoro da industria, la produzione ha sfiorato le 450.000 tonnellate con un +6,3% rispetto all’anno precedente. Per gli ortaggi nel loro complesso, i volumi conferiti ad Apo Conerpo si sono attestati sulle 596.600 tonnellate (-1,50% rispetto al 2014), con indice negativo per fragole, fagiolini e zucche, ma soprattutto per fagioli e piselli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili e dalla forte siccità estiva. In diminuzione anche la produzione di patate (-13,57%), attestatasi sulle 48.600 tonnellate.

Buone notizie sul fronte delle superfici frutticole di Apo Conerpo, che hanno fatto registrare un aumento, passando da quasi 16.500 a oltre 17.000 ettari ed interrompendo così il trend negativo degli ultimi dieci anni caratterizzati da una diminuzione costante.

Considerando anche le specie orticole,nel 2015 la superficie complessiva coltivata dai soci del Gruppo ha sfiorato i 31.000 ettari (erano 30.200 nel 2014).

Per molti prodotti Apo Conerpo costituisce il gruppo di riferimento a livello italiano esprimendo quasi il 23% dell’intera superficie nazionale investita a piselli, il 20% di quella coltivata a pere, il 15% per i kaki, l’11% per le nettarine, quasi il 9% per il kiwi e l’8% per le susine, solo per citare i più rappresentativi.

Passando dai dati produttivi a quelli commerciali, nel 2015 la stagione particolarmente calda ha influito positivamente sul collocamento delle specie estive, quali pesche, nettarine e susine, meno sui prodotti autunno-invernali, con prezzi non sempre soddisfacenti, soprattutto all’inizio della campagna. “Complessivamente – dichiara il presidente Davide VernocchiApo Conerpo, insieme alle filiali Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco, ha collocato sul mercato oltre 1.070.000 tonnellate di ortofrutta fresca, di cui 670.000 di ortaggi e 400.000 di frutta”. “Per quanto concerne i diversi canali – prosegue Vernocchi – oltre 132.000 tonnellate sono state indirizzate all’export (-2,19%) per un valore di 124 milioni di euro (+7,29%), più di 175.000 tonnellate alla Grande Distribuzione Italiana (+13,87%) per un valore superiore ai 138 milioni di euro (+18,74%), oltre 135.000 al mercato tradizionale (-6,12%) per un valore di 86 milioni (-5,10%) e 632.000 all’industria di trasformazione per un valore di 92 milioni. Il plusvalore del trasformato ha raggiunto i 263 milioni”. “Questi dati – sottolinea il direttore generale di Apo Conerpo, Gabriele Chiesa – evidenziano un incremento del fatturato nonostante un’offerta in linea con l’anno precedente, risultato ottenuto anche grazie all’efficace lavoro svolto dalle società commerciali del Gruppo che hanno collocato i prodotti sui mercati a maggior valore aggiunto”.

Oltre alla commercializzazione e valorizzazione della produzione dei soci, il Gruppo ha anche perseguito gli obiettivi previsti dall’Unione Europea mediante l’attuazione di uno specifico Programma Operativo pluriennale. “Nell’ambito dell’Esecutivo Annuale 2015 – afferma il vice presidente Roberto Cera – Apo Conerpo, coadiuvata da Finaf, la più grande Associazione di Organizzazioni di Produttori europea, ha rendicontato per conto dei propri associati investimenti per quasi 42 milioni di euro così suddivisi: circa 12,5 milioni di euro indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 9,6 milioni per le misure ambientali, 8,3 milioni per la pianificazione della produzione e dell’offerta, 4,2 milioni per la promozione dei prodotti freschi e trasformati, oltre 3,9 milioni per la prevenzione e la gestione delle crisi, più di 3,1 milioni indirizzati all’incremento del valore commerciale dei prodotti”. Per aumentare sempre più il livello qualitativo delle produzioni è stata ulteriormente rafforzata la diffusione dell’assistenza tecnica in campagna ed è stato aumentato il numero dei controlli lungo la filiera. In quest’ottica, 120 tecnici delle cooperative associate hanno verificato ed applicato i Disciplinari di Produzione Integrata in 26.080 ettari di produzione ed hanno fornito assistenza tecnica su 1.300 ettari di produzioni biologiche per un totale di 27.380 ettari su oltre 30.000 investiti.

Parallelamente, Apo Conerpo ritiene prioritaria l’attività di ricerca e sperimentazione sviluppando temi come le nuove tecniche di impianto e di gestione agronomica dei frutteti, la difesa, la valutazione qualitativa in post raccolta, la verifica di nuovi formulati e tecniche di conservazione, gli studi sulle minori emissioni di CO2 e le risposte produttive e qualitative delle nuove selezioni e varietà frutticole.

“A tale proposito – dichiarano il presidente e il direttore generale di Apo Conerpo – gioca un ruolo di primo piano l’azione di New Plant, la società costituita nel 2002 per sviluppare il miglioramento genetico ed incentivare il rinnovamento varietale. Da allora sono state valutate oltre 1.500 selezioni e 3.500 semenzali, di cui circa 30 proposti ai produttori associati per la coltivazione. Negli ultimi anni, più del 70% delle nuove varietà introdotte negli impianti di pesco e susino è rappresentato da cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo in ambito New Plant; percentuale che supera il 90% considerando altre specie come pomacee, albicocco, ciliegio, actinidia e colture industriali. Uno dei risultati di questa intensa attività è la nuova pera a buccia rossa denominata ‘Falstaff’, i cui impianti dovrebbero superare i 70 ettari entro il 2017”. 

“La possibilità di offrire prodotti sempre più rispondenti alle esigenze dei consumatori in termini di qualità e caratteristiche organolettiche – affermano Vernocchi e Chiesa – acquista particolare importanza in un momento come quello attuale. La prolungata recessione ha infatti ridotto l’occupazione e la capacità di spesa delle famiglie europee e ha condizionato negativamente i consumi anche dei prodotti ortofrutticoli per quanto dal 2014 si siano registrati i primi timidi segnali di inversione di tendenza”.

Di fronte a questo scenario Apo Conerpo ha avviato diverse iniziative, quali la riduzione dei costi di funzionamento, il supporto, anche finanziario, alle filiali e alle cooperative socie, l’aumento degli investimenti nell’innovazione, la ricerca di nuovi mercati, la promozione di aggregazioni e sinergie per creare reti, il consolidamento patrimoniale.

La destinazione dell’utile 2014 ad aumento gratuito del capitale sociale e alle riserve indivisibili, l’attribuzione di un ristorno ai soci, per il 50% erogato con azioni gratuite, unitamente al risultato positivo conseguito nell’esercizio 2015, hanno consentito di consolidare il patrimonio netto della capofila Apo Conerpo a quota 27,6 milioni di euro. Questo rafforzamento patrimoniale è fondamentale per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per affrontare i nuovi investimenti per lo sviluppo del Gruppo e mantenere i programmi di supporto delle filiali, delle cooperative socie e delle altre società strumentali avviati negli anni precedenti. Complessivamente, gli investimenti strutturali hanno raggiunto i 37,6 milioni di euro all’interno dei quali le partecipazioni nelle società del gruppo ammontano a 28,7 milioni.

Nel 2015 è statacostituita una nuova filiale, in forma cooperativa, denominata Opera, alla quale Apo Conerpo ha affidato la commercializzazione dell’intera produzione pericola del Gruppo, pari a 200.000 tonnellate, ottenute da 1.000 produttori su una superficie di quasi 6.000 ettari. Avviato il “progetto pera”, la Op sta valutando analoghe forme di aggregazione e collaborazione per altre produzioni del Gruppo come kiwi, patate e cipolle, e in generale tutte le colture dove economie di scala, investimenti mirati e forte specializzazione costituiscono forse gli unici elementi per poter generare reddito per i soci.

Parallelamente allo sviluppo delle forme aggregative, Apo Conerpo ha anche proseguito la sua azione di contenimento dei costi generali e delle spese di funzionamento riuscendo così ad ottenere un risultato economico positivo ed in grado di consentire per quest’anno l’erogazione di un ristorno ai soci pari a 435.000 euro, superiore di oltre il 30% rispetto all’anno precedente, e di chiudere l’esercizio con un utile netto di 115.000 euro.

“Nel prossimo quinquennio – concludono Vernocchi e Cera – l’attività di Apo Conerpo si concentrerà in particolare in queste direzioni:il supporto alla ricerca e sperimentazione per migliorare la qualità delle produzioni ed aumentare la difesa dalle fitopatie (con particolare riguardo ad alcune emergenze come PSA, moscerino della frutta o Drosophila suzuki e cimice asiatica), l’innovazione di prodotto, il supporto alle aziende agricole per il rinnovo varietale, il sostegno, anche finanziario, alle cooperative socie per l’ammodernamento degli impianti di conservazione e lavorazione tra cui la modernissima tecnologia UNITEC recentemente inaugurata nello stabilimento Agrintesa di
Castelfranco Emilia (Mo) per la selezione e la calibratura delle ciliegie.

Tra gli altri obiettivi di Apo Conerpo per i prossimi anni anche l’ulteriore sviluppo delle produzioni a destinazione industriale, l’internazionalizzazione delle vendite, la valorizzazione dei prodotti dei soci anche grazie all’avvio di ‘Fruit24! Ogni occasione è giusta per consumare ortofrutta’. Un progetto triennale recentemente messo a punto da Apo Conerpo e co-finanziato dall’Unione europea e dal Mipaaf con un investimento di 3,7 milioni di euro, per promuovere il consumo di frutta e verdura fresca, esaltandone le ottime caratteristiche organolettiche e gli effetti benefici sulla salute”.

 

 

I PRODOTTI DI PUNTA DELLA GAMMA APO CONERPO

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Le produzioni di punta dell’ampia gamma di Apo Conerpo sono le pere con un’offerta di oltre 180.000 tonnellate, le pesche e nettarine con 88.000 tonnellate, le mele con 60.400 tonnellate, i kiwi con poco meno di 59.000 tonnellate, le susine con 20.700 tonnellate, i kaki con 7.800 tonnellate, le albicocche e le ciliegie con oltre 7.200 tonnellate.

Per quanto concerne le orticole, i prodotti più importanti per Apo Conerpo sono i pomodori con più di 480.000 tonnellate, seguiti dalle cipolle con 34.300 tonnellate, le carote con 19.000 tonnellate, i piselli con 18.700 tonnellate, i fagioli e i fagiolini con 9.300 tonnellate, i meloni con quasi 8.000 tonnellate e i cocomeri con oltre 7.200 tonnellate.

 

Fonte: Piero Valdiserra