Categoria: Rivista Online - Edizione - Febbraio 2016
Corsa con le carrette
Dolce tipico Pasimata
Il rotolino
La corsa nei sacchi
Processione dei crocioni
Processione dei crocioni
Processione dei crocioni
Gennaio 2016 – La Valle del Serchio, la zona della Toscana che, nella provincia di Lucca, ospita Il Ciocco Tenuta e Parco (un polo turistico alberghiero immerso in 600 ettari di parco naturale che offre svago, sport, benessere e natura in un'unica soluzione) celebra le festività pasquali con un programma ricco di eventi,secondo le migliori tradizioni che si tramandano da anni. In calendario tante iniziative che si svolgeranno a partire dalla Domenica delle Palme, con gli “antichi giochi pasquali” di Barga e, passando dalle due processioni del Giovedì (a Castiglione di Garfagnana) e del Venerdì (a Coreglia Antelminelli) Santo, si concluderanno il Lunedì di Pasquetta alla Fortezza di Mont'Alfonso. Un'occasione ideale per organizzare un weekend o un soggiorno più lungo alla scoperta della Valle del Serchio e della Living Mountain del Ciocco, per vivere così un’esperienza unica all’insegna delle tradizioni locali e della natura, circondati da un paesaggio incantevole e suggestivo.
La Valle del Serchio, infatti, che prende il nome dal fiume che l'attraversa per tutta la sua lunghezza e con i suoi mille torrenti crea profonde gole e fenomeni carsici, è la parte della regione più incontaminata dalle mani dell’uomo e mantiene ancora oggi le proprie origini offrendo un paesaggio naturalistico autentico.
Ricca di piccoli borghi di grande storia e fascino, offre ai suoi visitatori quel raro mix di cultura, natura, arte, storia, gastronomia e avventura che la rende una destinazione ideale per un weekend o una vacanza da vivere in coppia, in famiglia o tra amici.
In questo contesto, Il Ciocco Tenuta e Parco si propone come una “destinazione turistica”, un luogo speciale che offre la possibilità di vivere un soggiorno breve o prolungato, in hotel o nel comfort degli chalet di montagna, praticando sport all'aria aperta o rilassandosi nella SPA, sempre a contatto con la natura. E, partendo dalla living mountain del Ciocco, ecco 4 appuntamenti da non perdere nella settimana di Pasqua.
La Settimana Santa inizia con la DOMENICA DELLE PALME, festeggiata in vari comuni della Valle.
A Barga, dopo la funzione religiosa, è giornata di festa con il tradizionale mercato dell’artigianato e antiquariato in zona Giardino dove si svolgono gli “ANTICHI GIOCHI PASQUALI”, rivisitazione di tanti giochi di una volta legati alla ricorrenza pasquale: il rotolino, la corsa nei sacchi, la corsa con le carrette e tanti altri. In particolare il “Gioco del Rotolino” appassiona tanti bambini che arrivano alla competizione con il proprio uovo decorato (il più bello viene premiato) e li fanno rotolare su piste di sabbia approntate per la sfida.
Molto suggestiva il GIOVEDì SANTO la PROCESSIONE DEI CROCIONI a Castiglione di Garfagnana. Cerimonia religiosa con radici e tradizioni antiche, parte alle ore 20 dalla Chiesa di San Michele. Da accurate ricerche negli archivi parrocchiali sono emerse notizie della sua esistenza già da almeno due secoli, in riferimento alle funzioni di accompagnamento dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento e Croce del Castello di Castiglione e, anche se oggi è un po' modificata, si è svolta in continuità fino ai giorni nostri. Sembra che le sue origini risalgano al primo cinquantennio del secolo XVII, quando dopo il Concilio di Trento le Confraternite e gli Oratori sorgevano con una costante frequenza più che in altri tempi. In origine le processioni erano due, organizzate dalle due principali confraternite di Castiglione: la Confraternita dello Spirito Santo della parrocchia di S. Michele e la Confraternita del S.S. Sacramento e Croce della parrocchia di S. Pietro: una processione si svolgeva per le vie del paese la sera del giovedì santo, l’altra alle 7 del mattino successivo lungo un percorso che si snodava anche fuori dalle mura castellane e ogni anno le confraternite alternavano le 2 processioni. Questa tradizione si è mantenuta sino a circa 50 anni fa. Da allora è rimasta la sola processione del giovedì santo, organizzata dalla Confraternita del S.S. di
Castiglione, che si svolge nella chiesa di San Michele con la partecipazione di numerosi figuranti in costume.
Un alone di mistero rende la celebrazione ancora più suggestiva: come da tradizione un uomo di Castiglione, la cui identità rimane segreta, si offre per impersonare il Cristo in segno di penitenza o di voto, portando una croce di notevoli dimensioni lungo un impervio tragitto nel paese, vestito solo da una cappa bianca, scalzo, incatenato, con la corona di spine e un cappuccio in testa per non svelare il volto.
Tra le tante credenze che aleggiano attorno alla cerimonia, si narra che l’uomo scelto per la sacra rappresentazione, la cui identità è conosciuta solo dal priore (o Camerlingo), venga fatto nascondere nel primo pomeriggio in un armadio della sacrestia della Chiesa dove poi torna al termine della processione e rimane sino a notte inoltrata quando può finalmente uscire e tornare a casa senza essere visto da nessuno. Oggi la manifestazione comincia con la celebrazione della messa alle ore 20 durante la quale ai lati dell’altare viene rappresentata la lavanda dei piedi e l’ultima cena con i dodici apostoli, dopodiché il Giuda si alza ed esce dalla Chiesa facendo presagire il tradimento. Al termine della messa, in un silenzio rotto solo dal rullo
dei tamburi dei soldati romani e dal rumore delle catene del Cristo che, uscendo dalla sacrestia, si avvicina all’altare, si compie il tradimento con il bacio di Giuda e la cattura di Gesù da parte dei soldati che gli pongono la croce sulle spalle. Da qui ha inizio la processione che percorre un impervio tragitto nel borgo incastellato, seguita dai rappresentati delle confraternite incappucciati, in una simulazione del viaggio verso il Calvario. Il corteo religioso è interrotto dalle tre cadute, a San Pietro, sulla Torricella e alla Piazzola, reale testimonianza del grande sforzo fisico e psicologico dell’uomo che impersona il Cristo, dove interviene il Cireneo ad aiutarlo, in un’atmosfera sospesa nel tempo e nel rispettoso silenzio della cittadinanza. La luce tremolante delle fiaccole unita al suono delle catene trascinate per terra e al rullo dei tamburi aggiungono alla scena del passaggio del Crocione una sensazione di pena e forte suggestione nella folla che si accalca ai due lati del percorso. La celebrazione si conclude con il rientro in chiesa della processione. La processione dei Crocioni rappresenta ancora oggi una delle più sentite tradizioni della popolazione di Castiglione che si ripete ogni anno nel segno della continuità e del legame con la propria storia.
La PROCESSIONE DEL VENERDì SANTO a Coreglia Antelminelli è molto sentita dagli abitanti della zona che partecipano con canti tradizionali e addobbando le vie del paese con fiori e lumini. Parte dalla chiesa di San Rocco alle 20:30, si ferma alla chiesa del Crocifisso – fuori del paese e dove viene allestito il Santo Sepolcro – per arrivare alla Chiesa di San Michele, considerata un vero scrigno d’arte (fu costruita nel Mille a ridosso della rocca e della torre, trasformata poi in campanile. All’interno molto bello è il crocefisso ligneo quattrocentesco dagli evidenti influssi germanici). “Pasquetta tra le nuvole a Mont’Alfonso” è il tradizionale appuntamento per trascorrere il LUNEDì DI PASQUA alla Fortezza, a Castelnuovo di Garfagnana, all’aria aperta, con laboratori basati sul tema dell’Aria, per divertirsi con aeroplanini di carta, bolle di sapone e aquiloni, oltre a parchi gioco allestiti nel giardino. Se il tempo lo permette si organizzano anche escursioni in elicottero e ascese in mongolfiera. E prima di ripartire e lasciare la Valle del Serchio non si può non assaggiare una fetta della “PASIMATA”, comunemente chiamata “schiaccia”, dolce tipico toscano che prende il nome dalla tradizione di preparare,
alla fine della Quaresima, tanti dolci schiacciando decine di uova. Si tratta di un dolce lievitato, insaporito con semi di anice e scorza di arance, dalla lunga e laboriosa preparazione che, a seconda della quantità di impasto, può durare anche due giorni.
Nella versione originale è un normale pane, non dolce, che con il trascorrere del tempo è stato ingentilito dalla presenza dello strutto e dello zucchero. La versione Garfagnina prevede l’aggiunta di uova ed uvetta. La schiacciata è un pane rituale che, una volta, aveva un preciso significato religioso. In tutte le parrocchie, a cura delle confraternite e benedetta dai parroci, era distribuita in chiesa. Un pane da dividere fra tutti, ad ognuno la sua parte, nel significato di comunanza fraterna. L’uovo è sempre stato il simbolo della vita che ogni anno a Primavera si rinnova, è l’emblema della fecondità e della fortuna e festeggia l’arrivo della Pasqua e della Primavera con l’augurio di una buona stagione. Per la religione cristiana la Pasqua, che è la Resurrezione di Gesù, è un inno alla vita, per questo sono benedette le uova sode. Con il tempo si è introdotto l’uovo di cioccolata con la sorpresa al posto del naturale pulcino. Il Sabato Santo, precedente la Pasqua, la Pasimata e le uova erano portate in chiesa per essere benedette. Questa la ricetta dello chef Giambattista Giannotti (chef di uno dei ristoranti che si trovano all'interno del Ciocco Tenuta e Parco) per preparare la “Pasimata”:
Ingredienti per il primo impasto:
1 kg farina - 400 gr zucchero - 40 gr lievito - 20 gr olio - 40 gr strutto - 350 gr tuorlo uovo
Ingredienti per il secondo impasto:
1 kg farina - 400 gr zucchero - 140 gr burro - 20 gr olio - 40 gr strutto - 350 gr tuorlo uovo - 40 gr anice -
acqua di rose - rhum - sale quanto basta - 600 gr uva passita
Procedimento:
Mescolare gli ingredienti del primo impasto e lasciarlo lievitare finche l'impasto non raddoppia. Preparare il secondo impasto e quando il primo impasto è pronto mescolarli insieme. Mettere l’impasto ottenuto a lievitare in uno stampo di carta da panettone e lasciarlo crescere, coperto da una pellicola trasparente, per 5 ore finché non raggiunge il bordo dello stampo. A questo punto spennellare la superficie della schiacciata con un tuorlo sbattuto e poi infornare il tutto in un forno preriscaldato a 180 gradi per circa un’ora.
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Il Ciocco Tenuta e Parco (www.ciocco.it) nasce nel 1961 con l'obiettivo di far rivivere la montagna e le sue tradizioni, la
natura con i suoi animali, lo sport e il relax, lontano dal “logorio della vita moderna”. Nel 1967 diventa il primo Resort d’Italia, un polo turistico alberghiero immerso in 600 ettari di parco naturale (che va dai 280 metri ai 1.100 metri di altitudine) con servizi e formule che rivoluzionano il mercato delle vacanze offrendo svago, sport, benessere e natura in un'unica soluzione.
Deve il suo nome ad uno dei poeti più amati d'Italia, Giovanni Pascoli, che si innamorò di Castelvecchio, della Valle del Serchio e dei suoi abitanti così laboriosi. Tra le opere che Pascoli compose durante la sua permanenza in quei luoghi c'è una raccolta di poesie conosciuta come “I Canti di Castelvecchio”. Tra queste una si intitola proprio “Il Ciocco” e racconta di un gruppo di contadini seduti attorno al focolare a parlare della vita mentre guardano il fuoco consumare lentamente il ciocco, il ceppo da ardere. Simbolo di calore e ospitalità che incoraggia conversazioni appassionate sulla vita.
La Tenuta si estende tra Barga e Fosciandora, tra media e alta Valle del Serchio. La montagna del Ciocco viene definita The
Living Mountain perché è un luogo sempre "attivo" per vocazione che recupera e tramanda le tradizioni che durano da secoli.
Attraversandola non si trova punto in cui la mano sapiente dell'uomo non abbia lasciato traccia, dai castagneti piantati per
utilizzarne legno e frutti ai terrazzamenti coltivati a vite e ulivo. Lungo i sentieri, inoltre, si trovano alpeggi di alta quota, metati
(piccole costruzioni adibite all’essiccazione delle castagne), la vecchia scuola elementare e borghi di altri tempi. Tutto testimonia l’amore e la voglia di preservare la propria terra per viverla e farla continuare a vivere. Il Ciocco è un unicum di esperienze diverse, un punto di partenza ma anche di arrivo in un territorio ricco di eccellenze artistiche, culturali e gastronomiche. Si propone come una “destinazione turistica”, un luogo speciale che offre la possibilità di vivere un soggiorno breve o prolungato, in hotel o nel comfort degli chalet di montagna, praticando sport all'aria aperta o rilassandosi nella SPA, sempre a contatto con la natura.
Da settembre 2015 inoltre il Ciocco si naviga anche attraverso “Il Ciocco App”, applicazione che può essere scaricata
gratuitamente dagli utenti Android e iOS (ciocco.it/ilcioccoapp) e rappresenta un viaggio affascinante e intuitivo attraverso
immagini e informazioni strutturate per un cliente moderno che desidera visitare la Tenuta e il territorio della Valle del Serchio in maniera rapida e dinamica.
Dove dormire all'interno del Ciocco Tenuta e Parco:
Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa - http://ciocco.it/live/hotel
E' il primo Renaissance Resort d'Europa, un resort esclusivo immerso in un parco naturale di 600 ettari, in grado disoddisfare i desideri di vacanza più svariati. Ha 180 camere, 80 delle quali completamente rinnovate, una Beauty Spa dove coccolarsi con i migliori trattamenti naturali e un'attrezzata area wellness composta da piscina interna riscaldata, soft sauna, calidarium, palestra, percorso con cromoterapia ed esclusiva zona relax. Per chi ama lo sport anche in vacanza, a un passo dallo Sport Village (http://ciocco.it/live/sport-village) si trovano gli Chalet: accoglienti baite in legno, nelle quali respirare l'atmosfera tipica della montagna senza rinunciare al comfort. Ogni Chalet ha due camere da letto, bagno, cucina, ingresso indipendente e posto auto. I Campus Apartments (http://ciocco.it/live/campus-hotelapartments) sono la scelta ideale per coppie e famiglie che
sognano una vacanza nel segno della natura e in totale libertà. Sono piccole (dai 30 ai 45 mq) ed accoglienti residenze ricavate all’interno di originali strutture rurali completamente rinnovate, immerse nei tipici boschi di castagno.
Ogni appartamento dispone di 2 camere con 3 o 4 posti letto, bagno e una cucina completamente attrezzata. Il Campus Hotel (http://ciocco.it/live/campus-hotelapartments) è la soluzione perfetta per i giovani che amano trascorrere l’intera giornata all’aperto, tra escursioni e attività sportive. E’ situato tra il Renaissance Tuscany e lo Sport Village ed è costituito da tre strutture che offrono un trattamento di bed&breakfast: il College con 22 camere e 37 posti letto; il Belvedere con 28 camere e 51 posti letto; il Monteceneri con 9 camere e 20 posti letto. Le camere, da due o tre posti letto, sono tutte dotate di servizi privati.
Dove mangiare all'interno del Ciocco Tenuta e Parco:
Numerosi i ristoranti che, nella Tenuta del Ciocco, propongono i migliori piatti della cucina locale (http://ciocco.it/taste/ristoranti).
All’interno del Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & SpA ce ne sono due da provare: il sofisticato La Veranda e il
Nour Lounge, perfetto per intriganti aperitivi.
Al Livello Balance, immersa nel verde e nello Sport Village, c'è la Locanda Km0, nella quale è possibile assaggiare le
specialità toscane preparate con ingredienti a km0 coltivati nella campagna circostante tenendo conto della tipicità locale
e della stagionalità delle materie prime.
Ideale per chi cerca rifugio ed evasione lontano dai circuiti del turismo di massa e per una cena suggestiva intorno al
fuoco è la Taverna dello Scoiattolo, accogliente baita (totalmente ristrutturata nel 2014) circondata da castagneti e
con un ampio camino.
La Pizzeria Gulì, infine, che prende il nome dal cane del poeta Giovanni Pascoli, si trova nella Piazza del Ciocco e offre,
in un ambiente accogliente e caratteristico, antipasti con prodotti locali e pizze cotte nel forno a legna.
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A proposito della Valle del Serchio...
Cuore e “centro” della Valle sono i comuni di Castelnuovo Garfagnana e di Barga, terra d'adozione del poeta Giovanni
Pascoli, che ispirò molte sue opere. A Castelvecchio Pascoli c'è ancora la sua casa-museo, che merita senz'altro una visita
insieme al Duomo di San Cristoforo del capoluogo.
Barga, in particolare, è una cittadina medievale di grande bellezza, considerata "Uno dei borghi più belli d'Italia" e ha
ottenuto la bandiera arancione da parte del Touring Club.
Da non perdere, poi, Borgo a Mozzano e il Ponte della Maddalena, meglio noto come Ponte del Diavolo, fatto costruire
nel XIV secolo su fondazioni probabilmente volute da Matilde di Canossa, con tre arcate asimmetriche che attraversano il
Serchio, oppure Bagni di Lucca, con la sua sorgente termale già conosciuta dai romani. La cittadina, molto frequentata
nel Rinascimento, ebbe un grande sviluppo nell’Ottocento diventando meta di ospiti illustri come Pascoli, Carducci,
Montale, Dumas, Byron, Shelley, Puccini.
Caratteristico il Teatrino del Fai a Vetriano: costruito nel 1890, misura solo 71 mq (è stato incluso nel “Guinness dei
primati” nel 1997 come il più piccolo teatro storico pubblico del mondo) ma è completo di tutto quanto si richieda ad una
sala teatrale in piena regola e ospita opere di prosa.
Da visitare poi a Castelnuovo Garfagnana gli storici “rioni” e la Rocca Ariostesca, simbolo della città, il Teatro Comunale
Vittorio Alfieri e la Fortezza di Mont'Alfonso.
Meritano una segnalazione anche la Fortezza delle Verrucole a San Romano (che è considerata la più importante vestigia
medievale della zona e, grazie alla sua posizione su un rilievo di circa 600 metri d'altezza, domina le Alpi Apuane, gli
Appennini e gran parte del fondoValle) e il piccolo borgo medievale di Ghivizzano, uno dei pochi a mantenere quasi
integra la sua struttura (da non perdere il Castello con la Torre e la Casermetta di Castruccio e l'antica chiesa
parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo).