Categoria: Rivista Online - Edizione - Marzo 2016
La scaletta è ben delineata e dopo il carnevale sfila anche il Festival di Sanremo. La kermesse canora si è consumata come sempre tra annunci trionfali sui dati share e votazioni con immancabile contestazione d’ordinanza. Il tutto con contorno di bellocci e bellocce in salsa lifting esibiti dietro lauto compenso, destinati ad essere reinghiottiti dalla pochezza artistica per tornare da dove sono venuti. E’ già tempo di pensare a Pasqua ed è impossibile dimenticarsene, basta varcare le porte di un supermercato per essere subissati dall’offerta di prodotti tipici del periodo, ma nel tempo evoluti e snaturati fino a sembrare qualcosa di diverso. Come la Colomba che ha perso la sua versione semplice e simbolica, infarcita com’è di creme e ripieni dolci che nulla hanno a che vedere con la pasqua, se non utilizzarla come gancio commerciale per rovesciare sul mercato quintali di zucchero da metabolizzare faticosamente. E’ imminente l’ultima abbuffata prima dell’annuale pianto del coccodrillo, che accompagnerà i più tra le mille peripezie dietetiche necessarie per la prova costume estiva. Quando si parla di mangiare a Roma si va giù pesante e negli anni, vista la natura cosmopolita della città, i menù si sono arricchiti con contaminazioni di piatti provenienti da tutte le cucine regionali italiane ed internazionali. Uno degli imperdibili capisaldi rimane senza dubbio l’abbacchio piatto che più tipico non si può, consumato insieme agli immancabili contorni di patate e di polemiche animaliste, che puntualmente tutti gli anni mettono in discussione la necessità di rispettare questa tradizione. Altro rito ormai radicato che riunisce molte famiglie nell’appuntamento pasquale è la colazione, che prevede al mattino un’overture di salame tipico la “corallina”, consumato a metri insieme a capocollo, prosciutto e uova sode, da accompagnare con pizze, salate e al formaggio e da innaffiare con vino rosso. Questa abitudine dall’apparenza bizzarra, trova la sua ragion d’essere nel passato rurale dei piccoli paesi del Lazio, dove la mattina di pasqua era uso alzarsi alle prime luci dell’alba per compiere pellegrinaggi fino a santuari e conventi, spesso inerpicati sulle montagne. Abitudine che traslata tra le mura cittadine e privata del dispendio fisico si trasforma in una prova d’ardimento. Non inizia certo all’alba e conduce lo stomaco già esausto a ridosso del pranzo opulento concludendolo nel tracollo gastrico. Panem et circenses non sempre funziona e a Roma il pallone non aiuta la politica, con le due squadre della capitale che vivacchiano senza particolari mete da perseguire. I romani seguono con più attenzione gli affari pubblici, dominati dall’inizio ufficiale della campagna elettorale per le elezioni di giugno. I candidati si affrontano in vista delle primarie, da cui usciranno i nomi che si contenderanno lo scranno principale del campidoglio. Per ora si assiste al solito teatrino di iniziative, anche di dubbio gusto come quella di utilizzare una persona disabile al fine di attirare consensi. Ai più scaltri non è sfuggito come la macchina del fango si sia immediatamente messa in moto coalizzando gli sforzi denigratori su Bertolaso, personaggio di provenienza extra politica che mette a disagio tutti gli altri. Viene il dubbio che al di la della scuderia d’appartenenza, molti vogliono continuare a muoversi nelle solite dinamiche di potere che lo scandalo Mafia Capitale non ha ancora saputo spazzare via. Sul fronte nazionale, Il consenso dei Romani verso il Premier mai eletto perde sempre più posizioni, specie dopo il pasticciaccio delle banche e l’estenuante discussione sulla legge per le unioni civili utilizzata anche per distrarre la gente da tutto il resto. Però quando davanti alla ribalta internazionale cita una poesia attribuendola erroneamente a Borges, l’indignazione popolare lascia il posto ad una grossa grassa risata. Da Villa Borghese a Villa Ada, lo strambo andamento climatico provoca una sorta di primavera anticipata tra fioriture ed allergie fuori tempo. Ne approfittano romani e turisti che gironzolano per la città già in maniche corte e si mettono in fila per i diversi eventi culturali. Tra questi la mostra “Il Correggio e il Parmigianino Arte a Parma nel cinquecento” che rende omaggio ai due protagonisti del’arte parmense e alla Scuola di Parma, in cartello alle scuderie del quirinale fino al 26/06. Per gli appassionati del genere imperdibile l’appuntamento presso il Museo di Roma in Trastevere, che mette in mostra il fumetto italiano attraverso oltre trecento tavole originali in un percorso temporale di 40 anni. Dal capolavoro di Pratt "Una Ballata del Mare Salato", fino a Pazienza, Altan, Manara e ai più recenti Igort e Toffolo. Grandi lavori capaci di accendere la fantasia in una dimensione senza tempo.
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