Categoria: Rivista Onlline - Edizione Ottobre 2016

Girala come vuoi ma la Siria, nonostante tutto quanto si dica e si scriva, rimane sempre il campo di prova sia tra le due grandi potenze, Russia e USA, sia tra i due gruppi religiosi islamici, sunniti e sciiti. Supremazia territoriale per i primi e ideologico-religiosa per i secondi.
Il Medio Oriente è in altre parole una polveriera ove i due blocchi islamici si affrontano tentando il reciproco sopravvento. Quello ad egemonia sunnita (Arabia saudita, paesi del Golfo, Egitto, Giordania, Turchia) tenta di annientare l´altro dominato dagli sciiti (Iran, Iraq, Siria, Libano). Il primo notoriamente supportato dagli Stati Uniti, il secondo dalla Russia.
Le vicende di Iraq e Siria hanno fatto precipitare la situazione e la tensione tra le due comunità religiose al punto da sfuggire di mano ai pretendenti fondatori del nuovo ordine mondiale, dicasi la finanza internazionale, ovvero gli USA. La posizione degli “americans” é più difficile di quella Russa in quanto in campo scende un terzo incomodo, lo Stato d´Israele, nemico giurato dell’Iran e degli Hezbollah che ha sempre condizionato, attraverso le potenti lobby ebraiche, gli Stati Uniti ad adottare una politica estera anti sciita e filo sunnita. L´intervento in Siria altro non è che il risultato della pressione israeliana che teme l´asse Iran-Irak -Siria-Libano.
Le voci degli addetti ai lavori in Russia dicono che la situazione in Siria è ad un vicolo cieco. E l´ipotesi di uno scontro militare diretto tra USA e Russia con l'utilizzo di "armi atomiche intelligenti" non sarebbe proprio da scartare. 
Ricomporre la tregua? Missione difficile visti i bombardamenti che hanno colpito l’esercito siriano a Deir Ezzor, l’attacco al convoglio umanitario dell’Onu a nord di Aleppo e le continue prese di posizione di Mosca e Washington. Quest´ultima poi, sospettosa per natura e a torto nel caso che ci interessa, sembra aver fatto propria la frase “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci s’azzecca”.
“Il rischio di uno scontro accidentale tra le forze della coalizione degli Stati Uniti e la Russia è in crescita", ha affermato Igor Korotchenko, analista militare, intervistato da Radio Sputnik. È c´è da credergli anche se fonti legate al ministero degli Esteri di Mosca, citate dall’Interfax, agenzia di stampa russa, non-governativa, rassicurano. “I contatti” tra esperti russi e statunitensi a Ginevra, “ci sono”, ma in Siria, da una parte e dall’altra, continuano le violenze. Bisogna agire subito e non solo fare prosaici “contatti” altrimenti, ancora una volta, il lamento di Tito Livio sarà più che appropriato: “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” ovvero:”Mentre a Roma si discute, Sagunto cade ».
 
G.&G.Arnò