Categoria: Rivista Online - Edizione - Febbraio 2016

 

 

Il mese forse più morto dell’anno ospita un carnevale che  da queste parti non ha più il dono di accendere il cuore della gente. A Roma nessuna partecipazione popolare di piazza, niente sfilate ne carri allegorici, il tutto si risolve nelle giornate di martedì e giovedì  grasso con l’organizzazione di feste a vario titolo, ma  che non sono affatto rappresentative di questa antica festa popolare. L’unico aspetto rivelatore del tempo di carnevale,  è la distesa di coriandoli sparsi in ogni dove che caratterizza le strade punteggiandole di colore. Per i bambini  tutto si riduce nell’indossare un costume, spesso quattro pezzi di plastica e stoffa pagati a caro prezzo, ennesimo business a cui ormai ogni festa viene ridotta nella sua ragion d’essere. Li vedi in giro con mamme e papà, quasi inconsapevoli nelle vesti del super eroe preferito o dell’ultimo personaggio Disney proposto. Una volta più che di costumi si parlava di “Maschere” erano Rugantino, Pulcinella, Pierrot, Gianduia e Brighella, figlie di una tradizione oggi solamente eco della memoria. Quando il massimo della trasgressione moderna era vestirsi da Zorro il carnevale era anche dimostrazione d’ingegno delle mamme d’allora, che con due soldi e una pezza avanzata riuscivano a confezionare i costumi per i propri piccoli. Li vestivano d’affetto come purtroppo a molte  donne moderne non è permesso, impedite dalla carriera da rincorrere o da uno stipendio da portare faticosamente a casa. Dove si può ancora respirare l’atmosfera carnevalesca è in qualche paese intorno alla capitale, capace di organizzare festeggiamenti che raccolgono ancora oggi la partecipazione popolare. E’ il caso di Ronciglione dove i festeggiamenti derivati dal Carnevale Romano e Barocco, vantano una tradizione documentata di 130 anni. Si succedono le antiche rappresentazioni legate alla storia del paese, dalla cavalcate degliUssari alla corsa dei Berberi, fino ai "Nasi Rossi" spettacolo in maschera della Confraternita degli adoratori di Bacco.Questo inverno mai nato chiama in largo anticipo la bella stagione quest’anno  animata dall’elezione del Sindaco, che si preannuncia epocale dopo l’anomala gestione prefettizia della capitale dell’ultimo anno. Ne fanno da ghiotto antipasto le prime ridicole condanne per l’inchiesta “Mafia Capitale” totalmente inadeguate alle attività delinquenziali dei coinvolti.  Mentre anche l’inchiesta sul Funerale dei Casamonica finisce allegramente a tarallucci e vino senza lo straccio di un responsabile, il grande spettacolo elettorale prende lentamente forma. I primi nomi si affacciano timidamente alla ribalta, persino l’ex Sindaco Marino sta pensando di rigettarsi nella mischia delle primarie, diventate nel tempo sempre meno credibili. Il grande atteso è senz’altro il Movimento 5 Stelle, per cui potrebbe essere arrivata la grande occasione di mostrare quello che sembra facile a parole. Compito arduo in una città che mostra i segni dell’arretratezza amministrativa e in cui quasi tutto è da rifondare. In uno scenario così tutto può succedere persino un nuovo exploit a destra, che però al momento non lascia ancora trapelare nessun ipotetico nome.  Le squadre di calcio Romane puntualmente fuori dalle competizioni che contano già a metà stagione, forniscono ai propri tifosi l’occasione per volgere gli interessi altrove. Da segnalare come molto interessante la mostra in corso al Chiostro del Bramante che fino al 21 febbraio vedrà esposte le opere di James Tissot, esponente della corrente Realista nata a metà dell'Ottocento. Più di ottanta le opere, suddivise per otto sezioni tematiche e provenienti da musei internazionali come la galleria Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay a Parigi. Non meno meritevole d’attenzione l'opera di Pablo Echaurren proposta dalla Galleria d’Arte Moderna in “Contropittura“. Viene riproposta l’opera dell’artista tra le differenti tecniche espressive, dagli esordi pittorici fino alla sua ricerca successiva. Un percorso tra duecento tele, disegni e collage in mostra fino ad aprile. Diverse anche le occasioni per approfondire un’altra delle ricchezze italiane, quell’enogastronomia su cui ancora non si è puntato abbastanza. Sono ormai una costante gli appuntamenti che offrono spunti per approfondire il meraviglioso mondo del vino italiano.  Proprio questo mese dall’11 al 14 febbraio al Salone delle Fontane all’Eur, è in programma  “I migliori vini Italiani”  selezione curata da Luca Maroni, in cui è possibile spaziare tre le produzioni delle diverse regioni italiane e fare un salto tra le tradizioni che fanno del vino un elemento imprescindibile dell’identità nazionale.