Categoria: Rivista Online - Edizione - Agosto 2015

Le statistiche fanno paura! Nel Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2015 leggiamo: "Il Sud è ormai a forte rischio di desertificazione industriale, con la conseguenza che l'assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area meridionale di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente".

Secondo il Rapporto anzidetto siamo difronte a un Paese diviso e diseguale, dove il Sud sprofonda sempre più in basso e in cui il rischio povertà coinvolge una persona su tre al Sud e solo una su dieci al Nord.

Anche stavolta la regione più povera del nostro Paese si è confermata essere la Calabria con un pil pro capite che nell'anno passato si è fermato a meno di 16mila euro. Ma in generale il Mezzogiorno nel 2013 è sceso al 56,6% del valore del Centro Nord, tornando ai livelli del 2003, con un pil pro capite pari a 16.888 euro.

La storia è vecchia, risale almeno ai secoli XI e XII e oramai i luoghi comuni e sacrosanti si perpetuano con espressioni come queste: “l´attenzione del governo nei confronti del Mezzogiorno è "minima", “la spesa dei fondi europei è congelata" e “le promesse rimangono chimere".

Un paese non è mai povero per natura. Esso è povero se gli uomini che lo abitano e lo governano lo rendono povero. Al tempo della monarchia sveva il Mezzogiorno d´Italia era floridissimo, con la dominazione spagnola tutto cambiava in peggio e il colpo finale giungeva col regime borbonico. I vari successivi governi dopo l´Unità d´Italia abbandonavano al proprio destino un Mezzogiorno saccheggiato e afflitto ed oggi il Rapporto Svimez fa la grande rivelazione: Calabria, la Regione più povera.

Non è questo il luogo per approfondire l´analisi delle cause che pongono il Meridione, la Calabria in particolare, all´ultimo posto della graduatoria pil, ma di sicuro possiamo affermare che le responsabilità politiche sono le predominanti.

Negli anni successivi al secondo dopoguerra sui muri delle case ancora diroccate lungo la SS 106 Jonica si leggeva: “Sveglia governanti, la Calabria vuole lavoro!”. L´esortazione è sempre attuale e ciò significa che per una delle più belle regioni d´Italia l’orologio si è fermato per un tempo sicuramente imprecisato, forse illimitato... Ma non tutti i mali vengono per nuocere, verrebbe da dire, se si accettasse il recente punto di vista del Vescovo di Noto monsignor Antonio Staglianò, teologo consulente del Servizio nazionale della Conferenza episcopale italiana per il progetto culturale, che ha discusso del suo nuovo libro intitolato  “Una speranza per l’Italia” (Edizioni Paoline). Il Sud? una speranza per l´Italia. “il Sud, da parte più irresponsabile del Paese e più sfortunata in base ai punti di vista, può diventare l’angolatura prospettica di una circolarità aperta, tesa tra terra e cielo”. Mons. Staglianò nella sua opera ha messo in evidenza la “ricchezza culturale, umana e valoriale della gente del Sud. “ Il Mezzogiorno, ha sostenuto il teologo, può diventare un laboratorio in cui esercitare un modo di pensare diverso rispetto ai modelli che i processi di modernizzazione hanno prodotto. Occorre rovesciare l’ottica per la quale le patologie del Sud nascerebbero da un deficit di modernità, forse proprio le insufficienze del Sud possono costituire una chance per tutelare la modernità dalla spirale senza ritorno nella quale sembra avvilupparsi il mondo intero in questa difficile congiuntura”.

A questo punto la storia si ripeterebbe e in chiave moderna il “Graecia capta fervm victorem cepit et artes intvlit agresti Latio” (la Grecia, conquistata [dai Romani], conquistò il selvaggio vincitore e le arti portò nel Lazio agreste - Orazio, Epistole, Il, 1, 156) potrebbe parafrasarsi dicendo: “La Calabria povera e genuina salva con i suoi valori un´Italia globalizzata e spersonalizzata".

Il titolo dell´articolo “Calabria che passione” non è a caso. Se passione significa sia sofferenza che trasporto amoroso sono questi i sentimenti che chi scrive sente per la Calabria di recente visitata; sofferenza perchè povera e dimenticata, amore perchè colta e inebriante.

Ma cos´è che offre infine al forestiero questa terra controversa? La Calabria, territorio denominato Italia  nel VI sec. a.C. e da cui prese il nome l´intero Paese, è la regione più a sud della Penisola, la più incontaminata, la più selvaggia, forse povera ma la più ricca di bellezze naturali; mari incantevoli, montagne ricche di boschi lussureggianti in cui sono incastonate diverse gemme azzurre, gli incantevoli laghi silani.

L´enogastronomia, poi, ha superato i confini nazionali soddisfacendo ovunque i palati più raffinati mentre l´ospitalità innata dei calabresi da sempre ha saputo conquistare i turisti più esigenti. Storia, antichità e bellezze naturali sono racchiuse in questo lembo “piccante” del meridione d´Italia che ha dato i natali a tanti uomini illustri ed ad alcuni grandi santi della Chiesa Cattolica.

Tutto ciò non basta per visitare e apprezzare questa terra meravigliosa?

Noi siamo rimasti incantati nella nostra tournée alla ricerca dei cibi genuini di Calabria.

Nell´occasione abbiamo avuto il piacere di conoscere, tra l´altro, la famosa “Peppa” cuoca d´applauso per amore verso la buona e autentica cucina calabrese. I suoi piatti rispecchiano il meglio delle antiche tradizioni culinarie locali e spaziano dagli ottimi antipasti ai golosi dessert.

L´incontro con la “Peppa” è avvenuto naturalmente nel miglior hotel di Amantea (CS), il Grand Hotel La Tonnara, un quattro stelle che per il confort, i servizi e l´incantevole posizione proiettata sul mare meriterebbe l´attribuzione di “superior”.

I nostri ringraziamenti vanno alla responsabile ufficio marketing dell´hotel, dott.ssa Valentina Perri che con le sue attenzioni ha reso ancora più piacevole il soggiorno di tutto il nostro staff.

Ringraziamo altresì il dott. Paolo Trotta e la collega Natalia Tabara per averci fatto conoscere oltre che le bellezze della Sila, alcune delle località più suggestive e incantevoli della costa tirrenica ove abbiamo trovato paradisiache strisce di sabbia finissima interrotte da scogliere a strapiombo sul mare trasparente e cristallino, calette nascoste dagli scogli e isolotti prossimi alla costa come quelli di Dino (Praia a Mare) e di Cirella (Diamante).

La Calabria, checché se ne dica è magica. Noi ci ritorneremo!

Tramonto dal Grand Hotel La Tonnara - Amantea (CS)

Grand Hotel La Tonnara, veduta

"Peppa" con Patricia Arno

Vista mare

Grand Hotel La Tonnara - reception

Esortazione ai governanti  (re-shot photo)

Gastronomia locale

Paolo Trotta e Natalia Tabara, "anfitrioni" gentilissimi del nostro tour in Calabria

Natura incontaminata

Abside con altare - Chiesa Matrice San Giovanni in Fiore (CS)

Pizzo Calabro (VV)

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