Categoria: Rivista Online - Edizione Novembre 2015

Stavolta non ci sono scuse. Anche per gli irriducibili della bella stagione, quelli che negherebbero l’esistenza della mamma pur di guadagnare  qualche giornata da vivere all’aria aperta, con annesse attività. E’ ormai chiaro che i giochi sono fatti, l’autunno è alle porte e bussa in maniera prepotente. Non tanto per le temperature, rimaste in qualche modo godibili ma più che altro per il ritorno all’ora solare. Più di ogni altro riferimento è il cambio di orario quello che segna il confine, lo spartiacque che obbliga la mente a prepararsi al periodo oscuro. Nel primo lunedì dopo l’arretramento delle lancette degli orologi, l’uscita pomeridiana dall’ufficio segna l’ingresso mentale nelle tenebre, mettendo a dura prova le barriere antidepressive dell’uomo comune. Puntuale la pioggia arriva a completare un copione ben scritto. Bastano poche gocce per assistere al moltiplicarsi esponenziale delle auto in strada e alla dilatazione cosmica del tempo da trascorrere nel traffico cittadino. Impegnati a combattere la propria personale battaglia con un parabrezza, perennemente appannato nell’obbligatorio malessere del riscaldamento acceso. Lo sconquasso esistenziale, costringe ognuno a cercare i propri rimedi per riacquistare una sensazione di benessere percepito. Lo shopping è uno di questi.

Frotte di persone affollano i centri commerciali nel we, cercando conforto in un qualcosa da acquistare. Che serva effettivamente a qualcosa o meno non ha poi molta importanza. Dopo aver lottato e conquistato un parcheggio nei sotterranei del centro commerciale nell’ora di punta, ne percorrono tutti i piani, esplorando in lungo e in largo i corridoi e setacciando i singoli negozi alla caccia dell’affare di stagione. Sono molti gli uomini “sequestrati” e costretti alla transumanza commerciale in una sorta di trance collettiva, con lo sguardo perso nel vuoto seguono le proprie signore nel loro estenuante “stop and go” davanti alle singole vetrine, come legati a loro da un filo invisibile ma ideologicamente più simile ad un guinzaglio. Se ne avvistano di accasciati su qualche seduta improvvisata, sprofondati nei 5 pollici del loro telefonino alla ricerca di un qualche conforto online spesso a sfondo calcistico.

La stagione segna il passo anche nelle abitudini alimentari e fanno la loro comparsa nelle cucine gli ingredienti di stagione la zucca, i funghi porcini, la polenta e quant’altro. Sulla tavola abbandonate le leggerezze - molto spesso solo apparenti -  della cucina estiva, si fanno largo i piatti più strutturati. Le cotture si allungano, come il tempo trascorso tra le mura domestiche ed in cucina.  Si materializzano fettuccine e pappardelle ai sughi di carne, gnocchi per ogni condimento, brasati e stracotti. Però l’icona gastronomica autunnale è senz’altro la castagna a braccetto col suo compare di sempre, il vino rosso. Fortunatamente la moda del vino novello sta tramontando, lasciando il posto a vini più veri e più degni del meraviglioso frutto dei boschi. Il Cesanese assurge degnamente al ruolo, nelle sue diverse tipologie di Olevano Romano, Piglio e Affile. Le “Caldarroste” cucinate in casa con la tipica padella forata, fanno  gola anche ai turisti nelle piazze del centro storico, dove vengono offerte nei “cartocci” a prezzi esorbitanti simili a quelli di Bulgari. Anche all’ortofrutta le castagne non è che si distinguano per essere economiche da acquistare, allora i romani si organizzano per raccoglierle nei numerosi castagneti situati intorno alla capitale.  Oltre che il risparmio, i romani cercano una scusa per l’ultima gita fuori porta  possibile prima dell’inverno. 

Questo è anche il periodo  dell’anno, in cui le visite e gli appuntamenti culturali raccolgono più consensi tra i modi di trascorrere il tempo libero e da questo punto di vista, Roma non è mai avara di soddisfazioni. Degna di nota la mostra che al Complesso del Vittoriano, direttamente dal Museo D’Orsay di Parigi, vede esposti i capolavori degli impressionisti Edouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Berthe Morisot . Prende il via nei prossimi giorni anche il “Festival Internazionale della Fotografia di Roma” di scena al Macro, museo di arte contemporanea. Manifestazione giunta  quest’anno alla sua XIV edizione  e che avrà come  tema la rappresentazione del Presente. Esperienza irripetibile anche la visita al Foro di Cesare, un viaggio nell’antica Roma dove grazie ad appositi sistemi audio, gli spettatori ascolteranno la musica, gli effetti speciali e il racconto di Piero Angela in 8 lingue, attraversando il Foro di Traiano e percorrendo la galleria sotterranea dei Fori Imperiali, aperta per la prima volta dalla fine degli scavi del secolo scorso.

Intanto il countdown scandisce l’avvicinarsi al Giubileo, ma l’ansia che si respira in città è sostanzialmente teorica. Nella pratica infatti quasi nessuna miglioria è stata apportata alla città e ad i suoi servizi. I motivi sono molteplici e da qualsiasi parte si affronti la questione il risultato non cambia. Da una parte i fondi scarseggiano, non è quindi possibile effettuare investimenti per migliorare i servizi già messi a dura prova da anni di gestione scellerata delle risorse comuni. Dall’altro lato c’è la questione del Sindaco Marino, le cui dimissioni e ripensamenti , scontrini non pagati o meno, hanno sortito come  unico effetto solamente quello di far ridere il mondo intero. Una pantomima all’insegna di guerre interne alle diverse componenti politiche  combattute sulla pelle di una città millenaria, che raramente nel corso della sua storia è stata umiliata in questa maniera dai suoi stessi amministratori. I romani non meritano certamente tutto questo, tantomeno  tutti quelli che accorreranno per l’evento straordinario.

 

Edizioni 2015