Categoria: Rivista Online - Edizione - Giugno 2015
L´ISIS dilaga nell´Irak, nel Medio Oriente, nell´Africa centro-settentronale anche laddove gli interessi USA sono vitali, ma la potenza militare americana rimane a guardare. Vengono uccisi ostaggi statunitensi, europei e di altri paesi alleati, vengono eseguite stragi contro l´umanità e i patrimoni più cari alla stessa e nessuno nuove un dito, anzi si evita di affrontare questa invasione lenta ed inesorabile. Sembra il diavolo che scappa dall´acqua santa, ma guarda caso, in quest´affare paradossalmente la parte del diavolo viene interpretata dal mondo occidentale e l ´acqua santa dall´Isis.
I ruoli si sono invertiti; noi scappiamo e loro (Isis) incalzano indisturbati triturando la nostra civiltà e conquistando le fonti energetiche e acquifere (il bene più prezioso al mondo) più importanti del pianeta.
Gli USA si sono mossi e si sono avventurati in conflitti molto più pericolosi e complessi per molto meno in nome della democrazia, i malpensanti suggeriscono in nome del petrolio e del capitale, e non hanno mai permesso che le zone di loro influenza venissero non solo invase ma nemmeno semplicemente minacciate. Oggi assistiamo alla inerzia dei "Guardiani della democrazia" e all´indebolimento del nostro Continente, nei valori, nelle tradizioni, nella economia, nella stessa esistenza così come è stata concepita da secoli.
Il comune mortale non si spiega come un Isis sorga dal nulla, dal vento del deserto a mo´ di Armata di Anubi, la invincibile legione di guerrieri antropomorfi con la testa di sciacallo condotti da Re Scorpione, fino ad assurgere a forza di tsunami che travolge eserciti avversari dilagando in molti paesi, tanto da crearsi la fama d´invincibili, a meno che non avvenga come nel film di Sommers "La mummia - il ritorno" ove l´anima di Re Scorpione (Isis), una volta sconfitti tutti gli avversari, sarà presa da Anubi (Usa) e tutti i guerrieri ritorneranno nelle sabbie da cui erano venuti. Un epilogo così congegnato non appare azzardato se si raggruppano notizie di stampa qua e là apparse recentemente ma mai sufficientemente divulgate in cui si legge:" Arrestano agenti USA e israeliani che aiutano l'ISIS? Tutti zitti!". Secondo l'agenzia irachena Sarma News e l'agenzia iraniana Tasnim News, i quattro consiglieri militari stranieri sono stati catturati durante un'operazione militare nel deserto Tal Abta, nella provincia irachena di Ninive.
Tre degli arrestati avevano doppia cittadinanza USA-Israeliana e una quarta di un paese del Golfo Persico. Semplici mercenari? L´iracheno Qasim al-Araji, capo dell'Organizzazione Badr ha recentemente riferito al Parlamento del suo Paese d´avere le prove che gli USA stiano armando le truppe dell´Isis. Provocazioni?
I servizi segreti dell´Irak sul finire dello scorso anno ebbero ad affermare: «Quel che è importante è che gli USA inviano armi solo a quelli che collaborano con il Pentagono, e questo indica che gli Stati Uniti giocano un ruolo nel -l´armare l'ISIS». Stando a queste informazioni e ad altre evidenze, l´Isis sarebbe una creatura voluta dagli USA per dominare il Medio Oriente. Gli effetti collaterali (vite umane e danni patrimoniali) sarebbero stati pure scontati e previsti, ma questa volta il gioco, si dirà ancora una volta, ha valso la candela: “la democrazia” in quella parte di mondo stava in pericolo!
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