Categoria: Rivista Online - Edizione - Giugno 2015

Ex soldati disoccupati e masse di gente senza lavoro e mezzi di sussistenza si sono riversati nei grandi centri urbani ove non avendo trovato sistemazione migliore hanno creato le baraccopoli sia all´interno che al di fuori delle città trasformando quest´ultime in megalopoli, ovvero centri cittadini con strutture moderne e funzionali circondati da molteplici periferie disorganizzate e selvagge. Qui le abitazioni sono costruite con i materiali più impensabili, da semplici mattoni a scarti recuperati dall'immondizia e molto spesso le coperture sono in Eternit. Caratteristiche negative comuni in questi quartieri (denominati favelas) sono il degrado, la criminalità diffusa e gravi problemi igienico-sanitari dovuti alla mancanza di strutture ospedaliere e di idonei sistemi di fognatura e acqua potabile.

Da che mondo è mondo le grandi migrazioni dei popoli sono sempre avvenute dalle zone povere a quelle ricche e il fenomeno dell´inarrestabile flusso migratorio che sta interessando la nostra Penisola ne è ulteriore riprova. Solo che le cose non stanno in questi termini. Da una parte, l´Italia e le sue città non hanno condizione di accogliere tutte queste masse di disperati che giornalmente si riversano sulle nostre coste, dall´altra ed è quello che più conta, non siamo più un paese ricco (ancora solo d´arte finchè non ci porteranno via pure quella).

I migranti in realtà non sono solo rifugiati politici, ma in massima parte degli sventurati che invece di cercare lavoro nelle città di origine preferiscono avventurarsi, spesso rischiando la vita, sui barconi che fanno rotta verso le nostre coste per rifarsi una vita migliore, illusi da chi sta loro dietro che l´eldorado sia qui da noi.

In una recente intervista il presidente ungherese, Janos Ader ha dichiarato: ''l'Ungheria è disposta ad accogliere solo i rifugiati politici''... ''la nostra posizione è chiara in merito. I rifugiati che arrivano da noi e che chiedono lo status di rifugiati politici vanno accolti, invece per quelli che arrivano per motivi economici sarebbe meglio trovare una soluzione ai loro problemi nella loro patria'', ha concluso.

Dalle dichiarazioni del presidente Ader si rafforza il concetto che nessun paese europeo può farsi carico di milioni di migranti senza subire un processo destabilizzante sotto il profilo socio-economico e culturale.

Vien da pensare che dietro tutto questo grande flusso migratorio ci sia una longa manus che per i propri interessi tenta di destabilizzare l´Italia e l´Europa tutta. E di destabilizzazione si tratta perchè se continuiamo di questo passo senza prendere gli opportuni provvedimenti ovvero bloccando per tempo l´accoglimento indiscriminato di migranti, tra qualche anno ci troveremo con le nostre belle città dall´arte millenaria incastonate in corollari di favelas e bidonvilles ove poco resterà  « del bel paese là dove 'l sì suona ».

Infine, esaminando il problema da un punto di vista demografico, dobbiamo constatare che stiamo subendo una invasione pacifica e che tra poco meno di vent´anni, secondo le proiezioni degli esperti in materia, gli immigrati africani saranno in maggior numero che gli italiani e come conseguenza logica comanderanno il Paese.

E' possibile che nessuno si renda conto che stiamo consegnando la nostra terra , le nostre città e la nostra storia a stranieri che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura, le nostre tradizioni e le nostre fedi religiose?

Perché le altre nazioni rifiutano l'accoglienza indiscriminata, chiudendo drasticamente le loro frontiere e noi ci ostiniamo ad apparire come i più civili primi della classe? Diceva il Parini:"umano sei, non giusto". Chi ci governa, chi comanda ha, invece, l'obbligo e la responsabilità di essere giusto prima che umano.

.Nella foto la favela "Vidigal" fa da sfondo al lussuoso hotel Sheraton di Rio de Janeiro (fonte:it.wikipedia.org/wiki/Favela - Flickr - Autore, Jeff Belmonte)

 

 

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