Categoria: Rivista Online - Edizione Settembre 2015

 

E molta di quella gente che comanda le fila della Finanza mondiale non entrerà sicuramente nel Regno dei Cieli. I precetti cristiani del non cercare di arricchire sempre di più, del non recare danno agli altri e del dovere di restituire ciò che è stato a questi ingiustamente sottratto riparando il danno arrecato, non fanno parte del modus operandi dei dittatori della finanza, i quali notoriamente esercitano una particolare attività economica che consiste nel non produrre assolutamente nulla, ma nell’arricchirsi sempre più condizionando sia la produzione, sia il suo finanziamento, sia il valore del denaro da usarsi in entrambe le attività.

Ahimè, questa è oramai la cultura che domina la nostra civiltà, impostata sul criterio del massimo profitto economico e dell’accumulo selvaggio di capitale a danno della povera gente.

Ma non siamo i soli a recriminare l´ingiusto mondo della finanza vorace.
Il sistema bancario Europeo così com´è non piace per nulla, infatti, nientemeno che ad Antonio Patuelli presidente dell’Abi (l’Associazione Bancari Italiana), che recentemente ha dichiarato: “è come un’aquila bicipite: un solo corpo con due teste che si beccano l’un l’altra”. Quanto meno inaspettata questa affermazione di Patuelli per non dire scioccante considerando il pulpito da cui proviene. Il capo dei banchieri italiani che critica il sistema cui appartiene? Beh, tutto sommato la critica è onesta e costruttiva, dobbiamo ammetterlo, e punta secondo noi a proporre una via d´uscita alla deplorevole dicotomia del sistema bancario europeo.

Secondo Patuelli c’è un’Europa positiva, “quella monetarista” (cioè appunto quella di Draghi e dei banchieri) “che spinge per lo sviluppo attraverso le abbondanti iniezioni di liquidità” ed un’Europa negativa “quella degli organismi internazionali, che spinge per un eccesso di regole”. Purtroppo, l´Europa negativa riesce a prendere il sopravvento su quella positiva, vedasi la recente mossa della Bce di togliere liquidità al sistema bancario greco che non rappresenta null’altro che un deprecabile ricatto nei confronti del governo e del popolo greco. Inoltre purtoppo, la BCE ha imposto un “regime” nel sistema bancario europeo in cui le banche private costituiscono il braccio armato che inesorabilmente soffoca il mercato impadronendosi della moneta come se fosse di sua proprietà e non del mercato, distruggendo le economie nazionali e ogni possibilità di ripresa. Infatti, le nostre banche non girano alle imprese o ai privati tutti i soldi che ricevono a tale scopo dai programmi europei di investimento; l´ultimo in ordine di tempo quello operato da Draghi, il Tltro ((Targeted Long Term Refinancing Operation), che ha immesso sul mercato ben 385 miliardi di euro, di cui 111 miliardi destinati alle banche italiane.

La BCE è, ripetiamo, vorace, segue le politiche di austerity volute dal governo tedesco aprendo così la strada agli speculatori i “matadores” delle economie dei Paesi in stato di crisi acuta. Attenzione, però, i Paesi, in particolare quelli dell´arco del Mediterraneo in non concordata sintonia cominciano a manifestare la rabbia verso la Troika, vista come un organismo famelico e opprimente che tiene in nessun conto gli interessi dei cittadini badando solo ai propri. 

I responsabili della crisi che sta opprimendo l´Occidente non sono di sicuro i giovani greci, spagnoli, italiani, portoghesi e perchè no anche francesi, eppure su di loro ricadono le gravi conseguenze, nella completa indifferenza dei rispettivi governi e nell´indignante cinismo dei Paesi del Nord Europa e degli organi europei di cooperazione economica.

Abbiamo quindi un´Europa divisa da una faglia naturale e culturale, una parte sta al di sopra della linea di faglia, nelle gelide lande ed è occupata dai popoli del Nord, economicamente più forti, che vogliono imporsi e comandare, l´altra parte insiste al di sotto, economicamente più debole ed è popolata dalle genti mediterranee, che sono stanche di ubbidire e dare senza ricevere. I “forti” al Nord fanno cartello contro i “deboli” al Sud. Le nuove generazioni del Sud sono in ebollizione per l´austerity loro imposta e di cui non ne sono la causa; l ´Europa non comprende il problema ma potrebbe trovarsi difronte ad una bomba ad orologeria in fase di count down.

Non si può concepire un´Europa composta da vari popoli, dalle culture e caratteristeche differenti anche se purtroppo con le recenti immigrazioni di massa (un piano, secondo Gerd Honsik autore del saggio "Il genocidio dei popoli europei", studiato a tavolino e preparato da lungo tempo per distruggere completamente il volto del Vecchio Continente) si stanno degenerando, come un´unica e immensa fabbrica simile a quella del celebre film di Chaplin “Tempi Moderni”. Si deve dare spazio anche ad altri campi quali la cultura, l´arte, l´ingegno, l´inventiva, il talento, il design e perchè no, il sistema ittico e agro alimentare e tutte le altre virtù mediterranee, senza le quali i “forti” oggi non sarebbero quello che sono. Non possono esistere popoli migliori e peggiori da nessuna parte e più che mai in un´Europa unita.

Una vera Europa di popoli e culture europei, in un piano paritario, un’ Europa solidale e meno egoista e un pizzico di più mediterranea è l´Europa del futuro, se ancora all´Unione Europea si riserva serio interesse, altrimenti è meglio ritornare sui propri passi; un eventuale “Blocco Mediterraneo” potrebbe, su basi paritarie, avere assicurata lunga e prospera vita.

Chiaro però che non bisogna perdere il filo del discorso da cui si è partiti.
Per risollevare l’inflazione c’è solo una maniera: aumentare salari e occupazione, proprio il contrario di quello che
´attuale sistema finanziario sta facendo, ma per ottenere questo è necessario sconfiggere la famigerata dittatura bancaria, ovvero immettere denaro nel sistema senza passare dalle banche ma dandolo direttamente a famiglie e imprese perchè sia riavviata senza intoppi l´economia nazionale.

Impossibile? No, basta che si sia decisamente in tutti a volerlo. E la Finanza malefica? Quella ha il destino... segnato:

"È più facile che un cammello
passi per la cruna di un ago che
un ricco entri nel regno di Dio".

(Matteo 19,24)

 

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