Categoria: Rivista Onlline - Edizione Ottobre 2015

Tra scuole, palestre e  fughe  dai corsi di ballo, sullo sfondo di un autunno che non vuole arrivare.

Si fa sinceramente difficoltà a pensare alla brutta stagione e non perché le immagini del grigiore autunnale non provochino tristezza in tutti noi, ma perché effettivamente qui di autunno per il momento non se ne  vede nemmeno l’ombra. Diceva una canzone popolare “ Quanno ar mattino Roma s’arisveja, sembra un pavone quanno fa la rota” e proprio come un pavone, in questo periodo la sua “rota” la fa con le foglie sugli alberi che virando dal verde al rosso nel riflesso del sole accendono  Roma di una luce bellissima, un inno alla vita sfiorato dall’aria tersa e frizzantina del mattino. Climaticamente sembra un anno fortunato. Questo bel tempo prolungato è caratteristicamente chiamato “ottobrata Romana” e non si verifica tutti gli anni, ma quando accade la città si adorna di una delle sue vesti migliori. Fuori porta lungo l’Appia e le altre vie consolari, appena scema la densità dell’abitato urbano la campagna romana si apre alla vista, disseminata delle vestigia del tempo che fu. Fa bella mostra di se innalzando al cielo quel che rimane degli acquedotti capolavoro di ingegneria antica, capace a tratti di attraversare caparbiamente le epoche per giungere fino ai giorni nostri. In questo spazio senza tempo, il fascino della campagna romana appare immutato, imprigionato nei secoli dagli innumerevoli pittori che fin dal ‘600 si sono cimentati nel tentativo di immortalarne la bellezza paesaggistica. Completano il quadro agreste le attività di vendemmia che  animano i paesi affacciati sulla capitale, impegnati nella produzione del vino Castelli Romani e Cesanese,  perle di una ritrovata viticultura Laziale di qualità. Tornando tra le mura Aureliane, con l’apertura delle scuole è scattata l’annuale corsa che impegna la maggior parte delle famiglie all’approvvigionamento dei libri, che non si capisce bene perché  lievitano di anno in anno nel numero nonché che nel prezzo. Primo impatto stagionale con le economie domestiche, già messe a dura prova dalle vacanze appena concluse. Sono lontani i tempi in cui un paio di libri erano il contenitore di tutte le attività richieste ad un bambino durante l’anno scolastico. Sostando davanti alle scuole al mattino, si assiste allo spettacolo di piccoletti sovrastati da zaini più grandi di loro  o  costretti a trascinare trolley più simili ad un bagaglio a mano da imbarcare in aereo. L’altro movimento di massa stagionale, è quello che vede l’assalto alle palestre. Dopo aver versato lacrime di coccodrillo, annegando il rimorso dei chili accumulati spensieratamente tra aperitivi e spaghettate estive, è il momento di rimettersi in moto. L’offerta è tra le più disparate, vecchie attività si affiancano a nuove proposte del fitness. Mentre i body builder dopo le distrazioni a colpi di cocktail sono pronti a rituffarsi nell’eterno menù di riso in bianco e petto di pollo,  neo mamme e casalinghe si distribuiscono equamente in un ventaglio di proposte, che spaziano dalla danza del ventre alla zumba passando per spinning e acquagim. Ad eccezione delle poche veramente motivate, per tutte le altre l’attività prescelta oltre al rinnovo del guardaroba sportivo si trasformerà principalmente in una nobile scusa per far salotto a sfondo fitness. Ma c’è una categoria che in tutto questo fervore si nasconde nell’ombra,  sudando freddo e pregando Dio di sfangarla anche quest’anno. Sono gli uomini a rischio, quelli che da anni si difendono con le scuse più disperate dall’attacco frontale di mogli e fidanzate che cercano di trascinarli in un corso di ballo Latino Americano. Vero incubo per chi al ballo sta come un elefante in un negozio di cristalli. La paura esplora diverse sfumature di cui il corso in se non è che il male minore. Assume la dimensione del terrore al solo pensiero di essere obbligati, con i più subdoli ricatti, ad interminabili serate nei locali durante il fine settimana. Agganciata a questo l’angoscia per la possibilità di perdere preziosi anticipi televisivi del campionato di calcio, da consumarsi tra birra e patatine con gli amici sul divano. Ma di questo parleremo un’altra volta. Chi di preoccupazioni non sembra averne per niente è il Sindaco Marino, che oltre alle inefficienze cittadine oramai conclamate a cui non azzarda  metter mano, e a due mesi circa dal giubileo straordinario che metterà a dura prova la macchina organizzativa della capitale, si limita ai suoi viaggetti per il mondo. Stavolta imbucato di lusso al seguito del Papa che invece, in maniera perentoria, tiene a puntualizzare a mezzo stampa di non aver nemmeno mai solamente pensato ad invitarlo. A dir la verità qualche cantiere in giro c’è, ma niente che possa impedire di beneficiare tranquillamente  dell’offerta culturale della città. Questo è uno dei periodi migliori per un tour  in bus alla scoperta dei luoghi più significativi per le origini della cristianità a Roma, come le  Catacombe di S. Callisto o di Santa Domitilla o di San Sebastiano, primo rifugio dei cristiani. Altro tipo di cultura praticabile ma molto interessante da approfondire è quella enogastronomica. Approfittando di “Le Docg del Lazio si presentano a Roma” iniziativa  del ” Consorzio Tutela denominazione Vini Frascati” è possibile, informandosi sul sito, partecipare a degustazione dei vini Laziali sparse per la città. Un modo per approfondire la conoscenza di questi vini, prodotto di un territorio protagonista sin dall’alba della viticultura  e che ora stanno finalmente vivendo un nuovo momento di slancio. Occasione piacevole per terminare la giornata con un buon bicchiere in mano.

 

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