Categoria: Rivista Online - Edizione - Agosto 2015
L’AQUILA – Buone nuove sul teatro italiano, da New York e dal mondo. Sempre sugli scudi il drammaturgo aquilano Mario Fratti, dal 1963 trapiantato a New York, tra i più grandi autori di teatro al mondo. La sua più famosa creazione, “Nine”, tra i più affermati musical di Broadway e vincitore 30 premi internazionali, è in scena in Brasile, a San Paolo, con una nuova produzione artistica diretta da Charles Möeller e Claudio Botelho, per la regia di Paulo Nogueira. Ha debuttato il 9 agosto scorso, in esclusiva per il Teatro Porto Seguro, il musical ispirato al film capolavoro di Federico Fellini - 8 e mezzo - dove si racconta la tormentata storia di Guido Contini, produttore e regista in crisi creativa. Già diventato un evento, l’opera di Fratti può finalmente soddisfare l’attesa degli amanti del musical nella più grande e popolosa “città italiana”. San Paolo del Brasile, infatti, ormai diventata la terza area metropolitana del mondo, è anche la città con più oriundi italiani, oltre 7 milioni, quasi metà della sua popolazione, nel paese dove in termini assoluti vivono 25 milioni d’abitanti con origini italiane. Situato nel cuore della città, nel quartiere Campos Eliseos, il teatro Porto Seguro è una moderna ed efficiente struttura con un’intensa e variegata programmazione. Altre opere di Mario Fratti sono in cartellone in altri Paesi. In Spagna, al Festival di Barcellona riservato agli Atti Unici, è in scena “Cerdo de Oro” (Il Salvadanaio). In Giappone, al Teatro Atman di Saitama, città d’un milione e mezzo di abitanti, si rappresenta “Il Ponte”, mentre a Riga, capitale della Lettonia, al teatro Dailes è in scena l’opera “Moglie giovane”. A New York, per il Leela NYC Theatre Festival, è in scena Suicide Club, per la regia di Christin Eve Cato, presso il Theatre Centro Español , corner 41th-Broadway, Astoria.
Sempre nella Grande Mela, “Red Roses and domestic Acid” (Rose rosse e acido muriatico) di Pilar Castel è al Teatro Hudson al 441W della 26th. L’opera dell’autrice italo-svedese è una commedia grottesca in due atti, drammatica e satirica nello stesso tempo, quasi nello stile cinematografico di Germi, ispirata da un caso di violenza domestica su una donna, realmente verificatosi in nord Italia alla fine degli anni ‘70, come raccontarono gli articoli della giornalista Natalia Aspesi. Nella commedia Rosa, moglie d’un tale Gaetani emigrato in nord Italia, viene violentata dal cugino del marito. Quando Gaetani scopre il fatto, inizia il lavaggio del cervello della moglie per spingerla a suicidarsi, per ristabilire così l’onore della famiglia. A Rosa il suicidio non riesce, perché i vicini di casa, allarmati dalle sue urla al primo sorso di acido muriatico, accorrono in suo aiuto. Maria, sua amica e avvocato, decide di denunciare il marito che, insieme al cugino violentatore, viene messo in prigione. Dopo alcuni anni arriva il giorno del processo insieme ad altri casi di violenza sulle donne, e tra questi il famoso delitto del Circeo. Ma un’incursione di terroristi che rapiscono una suora credendola un giudice, fa invalidare il processo. Doppio il finale, immaginario e reale. Nonostante la tragicità degli eventi, la pièce è comica e satirica, perché solo la satira può essere più crudele e descrittiva della stessa realtà. In programma il 17-21-23 agosto nell’ambito del Thespis Theater Festival 2015, l’opera è attesa in scena con grande interesse.
Mario Fratti e Alberto Bassetti
L’autrice della commedia, Pilar Anita Quarzell in arte Pilar Castel, laurea in filosofia e psicologia, cinque lingue parlate, è anche attrice, sceneggiatrice e cantante folk e jazz. Come attrice cinematografica e teatrale vanta una trentennale esperienza, avendo lavorato nel cinema con registi prestigiosi come Marco Ferreri, Miklos Jancso, Jerzy Skolimowsky, Sidney Lumet, George Pan Cosmatos, Elio Petri, Giuseppe Patroni Griffi, Riccardo Ghione, Raffaele Andreassi, e a teatro con Jerzy Grotowsky, Living Theatre, Giorgio Strehler, Klaus M. Gruber, Carmelo Bene, Giordano Aquilini. Come autrice, si segnalano le opere qui di seguito sintetizzate. “La donna la poesia”, collage di poesie di Saffo e Sylvia Plath; “Sintesi Nucleari”, scene assurdo-grottesche su di un immaginario day after, scritte sul modello delle sintesi futuriste; i due atti unici brevi “Mamma computer”, due adolescenti chiusi in un bunker sono accuditi da un computer, e “Madre e figlio”, sofferto dialogo fra madre e figlio che fa uso di droghe. E ancora “Dulcamara”, atto unico tratto da La Strega di Jules Michelet, scritto in ottonari è la storia di una povera contadina che ingegnosamente arricchitasi col grano suscita l’invidia delle dame e dalla gente. Creduta protetta dal demonio, viene scacciata dal villaggio e abbandonata dal marito. Si rifugia nella brughiera e impara a sopravvivervi. Fitoterapia, rimedi magici, sabba, diventano la sua attività. Innamoratasi della contadina, una giovane vedova viene tradita dal pretendente di lei e consegnata ai frati inquisitori. Torturata, viene messa al rogo per poi resuscitare ai giorni nostri sotto forma di cantante rock. “Reperto donna”, commedia comico-grottesca in due atti. Diana, due lauree, antropologa, ricercatrice sottopagata, single madre di due figli, intuisce in un antico scheletro l’origine della divisione dei due sessi. Venutone a conoscenza il suo capo, un professore anziano ed arteriosclerotico, viene organizzata una spedizione in Africa. Il professore butta via i vari viagra e si trapianta direttamente gli attributi e Diana torna a casa con un nuovo grande amore. “Nessuno sa”, atto unico, commedia anche se tragica, scritta in chiave brillante. Gioia Gentili, commediografa di talento, viene travolta dalla tossicodipendenza del figlio, pur cercando di tenersene fuori. Ne rimarrà segnata. “Omar o dell’amor”, atto unico. Bella, professionista europea affermata, s’innamora d’un giovane clandestino africano approdato a Malta. Rientrata in Europa, cerca in tutti modi, legali e non, di farsi raggiungere dall’amato. Ma le leggi internazionali, la mancanza di solidarietà, un destino sfortunato impediscono ai due di riunirsi. I due finiranno, come Romeo e Giulietta, suicidi. Infine “Rose rosse e acido muriatico”, la citata commedia in due atti, con musiche e coreografie. Insomma, Pilar Castel è un’autrice che va seguita con attenzione.
Pilar Castel e vista di San Paolo del Brasile
E ancoraa New York, nel prossimo ottobre, Laura Caparrottimette in scena con la compagnia KIT una nuova commedia di Alberto Bassetti e nuovi testi di sei giovani autori italiani. Autore teatrale di vaglia, Alberto Bassetti è nato a Roma nel 1955. Laurea con lode in Lettere con una tesi in filosofia morale, nel 1989 esordisce in teatro con il testo “Il segreto della vita”, di cui cura anche la regia. Ha lavorato con molti dei maggiori registi e interpreti del nostro teatro. Autore molto fecondo, è anche curatore di importanti adattamenti. Diversi suoi lavori sono stati rappresentati anche all’estero,in Francia, Austria, Germania, Croazia, Repubblica Ceca, Venezuela, Cile e Stati Uniti. Attualmente dirige, con Gian Maria Cervo, il Festival Quartieri dell’Arte, curando il progetto Intertext in collaborazione col MEEC di Parigi, il Royal Exchange di Manchester, il Narodni Divadlo di Praga, lo Schauspiel di Essen e il Burgteather di Vienna. E’ direttore artistico del settore teatrale di Opere Festival Castello Odescalchi di Bracciano. Ha curato per le Edizioni Interculturali la collana “Boccascena. E’ stato in giuria per diversi anni al Premio Vittorini a Siracusa. Dal novembre del 2007 dirige il TeatroLoSpazio.it da lui stesso fondato a Roma con Francesco Verdinelli. Nel 2004 ha girato il suo primo film “Sopra e sotto il Ponte”, che ha debuttato al Festival du Cinema du monde di Montreal nel settembre 2005. Presente in diversi festival nazionali e internazionali, il film è uscito in Italia nella primavera del 2006. Ha iniziato da due anni attività di documentarista con un lavoro sulla Sabina ed uno sull’Isla Margarita, in Venezuela, ambedue andati in onda su Rai3 per “Geo & Geo”.
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