Categoria: Rivista Online - Edizione - Luglio 2015

L'Unione europea con l´accordo sulla Grecia (evitata la Grexit e nuovi aiuti per oltre 80 miliardi) si è fermata per adesso sull´orlo del baratro. Non vi sono né vincitori né vinti in una partita Europa-Grecia giocata nel vertice più lungo della storia europea. Tsipras è in crisi dopo l´accordo che sarà ratificato solo dopo aver superato un 'test' di fiducia: entro 48 ore deve approvare in Parlamento quattro riforme, tra cui Iva e pensioni. L´Europa ne esce più traballante che mai. Detto accordo ha salvaguardato l'euro e le banche, principalmente quelle tedesche, ma lo ha fatto mettendo una seria ipoteca sull´esistenza dell´Unione. Si sono snaturati lo spirito e il principio che avevano animanto la nascita dell'Europa intesa come una Unione di minoranze, nella quale ogni cittadino sarebbe entrato con pari dignità, pari diritti e pari doveri. Le forze in gioco si sono trasformate scombussolando l´equilibrio politico e economico che avrebbe dovuto mantenere omogenee le diverse realtà europee. Lasciando ad altra occasione la discussione sull´introduzione della moneta comune, operata con più pesi e più misure, dicevamo che le forze in gioco sono cambiate; la Francia è più debole che mai, l´Italia genuflessa, l´Inghilterra in fase di distacco dal blocco e tutti gli altri Paesi in recessione. La Germania che ha sempre fatto la parte del leoni vuoi per debolezza altrui vuoi, bisogna ammetterlo, per virtù propria non ha saputo approfittare dell´occasione per assumere la leadership che la propria forza le attribuiva perchè frau Merkel ha pensato egoisticamente solo ai propri interessi e non a quelli della comunità.
Quest´Europa così com´è è fallita, bisogna cambiare tutto. Non si può andare avanti senza nuove regole e nuove politiche comuni; solo con i numeri non si risolvono i problemi perchè se ancora i signori di Bruxelles non lo avessero capito, l´euro è salvo ma l´Europa cola a picco!

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